Sogno di sognare

Articolo di Maria Maddalena Ferrari e Michele Perillo

Visti i veloci progressi delle neuroscienze (quanto meno sui topi), forse non è molto lontano il giorno in cui istruzione, addestramento e formazione ci saranno propinati durante il sonno, che potrebbe addirittura essere allietato da sogni incantevoli, con trame predisposte a comando. Già nel 1932 Huxley aveva ipotizzato, nel suo romanzo fantascientifico “Il mondo nuovo” la possibilità di condizionare le menti durante il sonno. Anche i monaci buddhisti del Tibet invitavano a imparare dormendo.  L’osservazione del fatto che durante il sonno una parte del cervello -quella sensibile agli odori e ai rumori- conserva un certo grado di attività, è antica. Suoni forti e odori aggressivi (per esempio di fumo da incendio) possono infatti provocare il risveglio, con allarme provvido per la sopravvivenza. L’idea era alla base dello psicofono di Benjamin Salinger, un registratore che ripeteva a intervalli regolari il messaggio da “insegnare” al dormiente, che conobbe un momento di notorietà. Lawrence LeShan, applicò con qualche presunto successo una tecnica simile per guarire degli adolescenti dal vizio di rosicchiarsi le unghie. La scienza ufficiale mostrò un forte scetticismo per queste pratiche, finché le tecnologie e le conoscenze neurologiche moderne consentirono a Ken A. Paller della Northwestern University USA di riportare all’attualità la possibilità della riattivazione mirata dei ricordi durante il sonno a onde lente (TMR). Intanto, Anat Arzi, Karim Benchenane e altri hanno dimostrato la capacità di modificare i comportamenti, ad esempio per contrastare il tabagismo associando nel sonno l’odore di pesce marcio a quello del fumo di tabacco o migliorare la capacità del topo di imparare nuovi percorsi. In sostanza, si prospettano interventi per aiutare a trattare disturbi del sonno e dipendenze e di accompagnare percorsi di guarigione e riabilitazione.

In attesa (o nel timore) che le profezie di Paller sulle futuribili tecniche “oniriche” di formazione e modifica del nostro carattere trovino qualche realizzazione pratica, per ora ci facciamo bastare un bravo istruttore o formatore umano, qualche buon film o, meglio ancora, il sereno sapore d’esplorazione del trekking, il pizzico di avventura del canyoning, il piccolo brivido dell’ascensione di una parete o di una torre, l’intrigante cambio di personalità dei giochi di ruolo. Insomma, per oggi e per il domani prossimo venturo, è preferibile essere informati o formati mentre si è svegli e capaci di interagire e giudicare, anziché affidarsi a un programma con  procedure e specialisti fuori della nostra comprensione e del nostro controllo.

foto di Hal Gatewood da unsplash.com